Il Defibrillatore serve al ripristino del normale battito cardiaco quando il cuore va in arresto cardiaco per cause, sul momento, per lo più sconosciute.
Il defibrillatore, oltre ad effettuare una scarica elettrica per mezzo di elettrodi adesivi, che va a ristabilire un battito regolare del cuore in caso di un arresto cardio-respiratorio, effettua in maniera automatica l'esame cardiaco della vittima cercando il battito e, in caso di arresto cardiaco, agisce sulla possibile fibrillazione che il cuore, sviluppa per una durata molto breve.
Infatti ogni minuto che passa, l'onda del ritmo defibrillabile si abbassa rendendo sempre più complesso il rilevamento automatico del ritmo da ripristinare. Ecco perché si dice che l'arresto cardiaco improvviso è tempo dipendente, perché ogni minuto che passa si perde il 10% di probabilità di sopravvivenza.
Già dopo il terzo minuto le probabilità (soprattutto per Defibrillatori di basso costo) sono molto basse di far ritornare la vittima in vita.
Ma dopo 5 minuti massimo 6, subentra anche l'asistolia (ECG piatto) senza più alcuna possibilità, nemmeno per quelli più costosi, di salvare la vita.
In questo caso l'intervento del soccorritore diventa importante tanto quanto il defibrillatore. Infatti starà a lui ripristinare un ritmo defibrillabile affinché il defibrillatore possa erogare lo shock elettrico.
Il massaggio cardiaco, se ben fatto, può effettivamente salvare la vita, al pari del Defibrillatore. La catena della sopravvivenza ci ha insegnato che una persona può essere salvata se tutti gli anelli che la compongono non hanno punti deboli.
Quindi: intervento precoce con un ottimo massaggio cardiaco (meglio se aiutati da regolatori di compressione toracica) spingendo bene in profondità ad un ritmo costante, posizionamento prima possibile degli elettrodi sul torace (depilato!!!), ascoltare la voce guida del DAE. Allertamento precoce del 118 che deve completare l'opera con un ottimo ACLS (emergenza sanitaria avanzata), stabilizzazione del paziente, trasferimento nel reparto di rianimazione dell'ospedale più vicino e terapie risolutive al superamento dell'arresto cardiaco.
Solo dopo che tutte queste fasi siano state espletate in modo eccellente, si può veramente parlare di salvataggio della persona, considerando il ritorno ad una vita normale. Purtroppo in molti casi anche se si salva la vita, non si riesce a garantire una sopravvivenza normale e questo è dipeso perché, nel soccorso prestato, gli anelli della catena della sopravvivenza (ne basta anche solo uno) hanno presentato debolezze.
Come e dove conservare il Defibrillatore >